BAR BASSO

Chiedeteci perché Milano

Di recente il Sig.Scott Schuman, meglio noto come The Sartorialist, e consorte si sono trasferiti da NY a Milano. Nelle sue stories vediamo foto di eleganti uomini attempati che fanno la spesa al mercato rionale e il copy recita “chiedetemi ancora perché voglio vivere a Milano”.

Quante volte ce lo siamo chieste negli ultimi 2 anni e forse Scott ci ha dato la risposta. Non solo per l’ultimo bar che ha aperto o l’ennesimo ristorante da sperimentare, nemmeno per lo shopping tradizionale che attirava gli asiatici e i russi; non solo per il lavoro frenetico e le opportunità di carriera. I motivi più validi per vivere a Milano sono proprio i mercati rionali, le trattorie storiche, le sciure e gli sciuri a passeggio, i vecchi caffè, i palazzi, le storie…

Quei punti saldi che guai a chi li tocca, che quando qualcosa cambia ci si rimane male. 

Uno dei nostri punti saldi è il Bar Basso: il sorriso di Maurizio (Stocchetto), i camerieri storici e le new entries, le piastrelle rosa del bagno, i tavolini fuori d’estate e le sedie di velluto d’inverno, il persichetto in stagione e il negroni sbagliato nel bicchierone, i clienti affezionati e i designer internazionali, il tovagliolo col numero senza prefisso, l’insegna luminosa su fondo rosso. 

%name BAR BASSO

Per chi non sapesse la meravigliosa storia del Bar Basso:

Tutto iniziò con Mirko Stocchetto, ex barman del Posta di Cortina…

Mirko porta a Milano una cultura del bere fino ad allora sconosciuta nel capoluogo lombardo, iniziando i milanesi al variopinto mondo dei cocktail, portando in città l’arte del cocktail che aveva preparato al Posta per Ernest Hemingway, Clara Agnelli e Giovanni Nuvoletti, Paolo Monelli, i Marzotto, i Brion, e tanti altri. Pochi anni dopo, nel 1972, Mirko inventa il Negroni Sbagliato, sostituendo al Gin il Prosecco da miscelare con il Vermouth Rosso e il Bitter Campari: nasce così un cocktail iconico, bevuto oggi in tutto il mondo, il Negroni Sbagliato Il bar diventa così negli anni un punto di riferimento per i milanesi e non solo. A partire dagli anni ’80, molti giovani designer internazionali (che sarebbero diventati famosi), come Marc Newson, Jasper Morrison, Thomas Sandell, RossLovegrove, James Irvine, iniziano a frequentare il bar e, introdotti ai cocktail da Maurizio, figlio di Mirko, ne diventano amici.

Nell’aprile del 1999 un “Comitato” di questi designer, che comprende anche Stefano Giovannoni e lo stesso Maurizio Stocchetto, decide di organizzare un party al Bar durante il Salone del Mobile invitando un centinaio di amici, ma la voce corre, i telefonini squillano, i taxi viaggiano e alla fine arrivano più di mille persone. Da allora il Bar, oggi guidato da Maurizio Stocchetto è un punto di passaggio obbligato per i designer. Negli anni si sono aggiunti Ron Arad, Alfredo Haberli, i fratelli Boroullec, Marcel Wanders, Luca Nichetto, Karim Rashid, e poi tanti altri, artisti come Maurizio Cattelan o i Gelitin, giornalisti, stilisti, gente della moda.”

Non solo design e tradizione ma sperimentazione e innovazione nella carta dei drink:

Il Bar Basso ha una doppia anima, quella tradizionale e quella della sperimentazione e dell’avanguardia. Questo ha sempre portato Maurizio Stocchetto a circondarsi di giovani talenti e a raccogliere le sfide che gli venivano proposte. L’ultima è stata quella di Molino Pasini: creare dei cocktail con la farina! E non una farina qualsiasi ma la Primitiva Integrale, prodotto iconico dell’azienda Pasini. Nascono così 3 cocktail speciali:

Il primo è un Misuari (“annacquato” in giapponese), un long drink dissetante, poi una sorta di Margarita e per finire un cocktail after dinner. Dal metà ottobre, i signature cocktail entreranno ufficialmente a far parte della carta del bar. 

%name BAR BASSO

Il design però non può mancare al Basso quindi Vandersande Studio ha creato per l’occasione una scenografia di spighe e grano che come un’opera d’arte site specific introduce al mondo della farina da gustare miscelata nei drink.

%name BAR BASSO