La passione per le piante e il dialogo che esse stabiliscono con il luogo genera un ecosistema unico in cui poter vivere un’avventura diversa ogni stagione. Scopri con noi due esempi di splendidi giardini in Italia e la loro storia affascinante.
GIARDINO DI NINFA
“Ecco Ninfa, ecco le favolose rovine di una città che con le sue mura, torri, chiese, conventi e abitati giace mezzo sommersa nella palude, sepolta sotto l’edera foltissima. In verità questa località è più graziosa della stessa Pompei, le cui case s’innalzano rigide come mummie tratte fuori dalle ceneri vulcaniche.”
Un tipico giardino all’inglese nato sui ruderi della città medievale di Ninfa, nella regione un tempo paludosa dell’agropontino, in provincia di Latina, è stato considerato dal New York Times tra i più belli e romantici giardini del mondo sebbene la sua notorietà sia di lunghissima data.
Una leggenda vuole narra che la palude fosse opera della dea Giunone per punire la ninfa Feronia considerata una delle tante amanti del marito, Giove. Furono i Latini e i Volsci a fondare nella pianura alcune città tra cui Ninfa, mentre opera dei Romani fu la via Appia Antica che permise i collegamenti aprendo l’area ai commerci da Roma verso il meridione facendo prosperare la cittadina. Oggi i resti dell’insediamento urbano sono visibili soltanto diversi ruderi, alcuni dei quali restaurati durante la creazione del giardino iniziato da Gelasio Caetani nel 1921.
La volontà sin dalle origini era dar vita ad un’oasi con pregiate varietà botaniche, polle d’acqua e fontane ma solo nell’Ottocento Ada Bootle Wilbraham, moglie di Onoraro Caetani e i suoi figli, riuscirono a realizzare l’impresa bonificando le paludi, piantando cipressi, lecci, faggi, e restaurando alcune rovine, fra cui il palazzo baronale.
Otto ettari che collezionano ben 1300 specie botaniche come le diciannove varietà di magnolia decidua, betulle, iris acquatici e diversi aceri giapponesi. Spettacolari anche i ciliegi ornamentali che fioriscono in primavera, i meli e l’albero dei tulipani. E poi piante tropicali come l’avocado, la gunnera manicata del Sud America e i banani. Tantissime le varietà di rose che si inerpicano sugli alberi e le rovine, lungo il fiume e i ruscelli, rendendo particolarmente suggestivo questo luogo che sembra essere un ponte verso la storia.
Passeggiare in questo luogo è poetico, sembra di entrare nel dipinto preraffelita di Ophelia o di essere in un romanzo medioevale, un paradiso perduto in cui leggende e mitologie si sono cristallizzate in piante e arbusti che ne conservano il ricordo e nel tempo ogni angolo è divenuto peculiare.
La cura del giardino è stata opera dei discendenti della famiglia Caetani, fino all’ultima erede, Lelia, che ha aggiunto nuove specie e ha istituito la Fondazione Roffredo Caetani che si occupa della tutela del giardino di Ninfa e del castello di Sermoneta. E’ stato dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio e dato il delicatissimo equilibrio ambientale del giardino si può accedere solo in alcuni periodi dell’anno, vi suggeriamo di prenotare la visita online.
Tutte le info: giardinodininfa.eu




IL GIARDINO DELL’IMPOSSIBILE
Il Giardino dell’Impossibile è un luogo magico nato sotto al livello del suolo, un Eden sommerso in cui perdersi tra antiche cave e piante rare e immense, questo è il sogno di Maria Gabriella Campo che dal 2001 protegge, recupera e valorizza la bellezza e cultura della maggiore delle isole Egadi, Favignana.
Le cave in tufo chiamate “pirrere” sono state la ricchezza dell’isola tra la fine dell’800 e gli anni ’60, dismesse da più di un secolo oggi sono testimonianze di una cultura lavorativa e di scienza ingegneristica unica alla quale è stata abbinata una ricerca e collezione di più di 300 specie botaniche di tutto il mondo che hanno trovato in questi cunicoli e passaggi il loro habitat sviluppandosi in maniera unica e autonoma senza costrizioni o limitazioni.
Inoltrandosi nei giardini sommersi grazie alla sapiente guida di Ancilla, che con dedizione accompagna i visitatori, sembra di essere in un film o in uno scavo Maya, le affascinanti formazioni rocciose, le immense piante che si sviluppano liberamente in altezza e lunghezza e ondeggiano alla brezza marina, tutto questo ci lascia increduli nel pensare sia frutto dell’estrazione manuale di enormi blocchi di tufo che andavano a costruire edifici in tutta la Sicilia e non solo.
Un esempio importante di cultura e architettura che non sarebbe stato possibile conservare se non fosse stato per l’intervento della famiglia Campo, per nostra fortuna esiste il mecenatismo e soprattutto donne caparbie che sanno guardare oltre, quando le dissero che era un progetto appunto “impossibile” che le avrebbe fatto perdere solo tempo e denaro perchè nulla cresceva sull’Isola lei non ascoltò.
Suggeriamo di prenotare con anticipo questa visita (durata circa due ore) in cui avrete l’unica occasione di scoprire un luogo unico e la storia di Favignana.
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