TOMBA BRION

Il mausoleo di Carlo Scarpa

La tomba Brion è un complesso funebre monumentale all’interno del piccolo cimitero di San Vito, in provincia di Treviso, ma per gli appassionati di architettura è molto di più.

Il complesso fu progettato e realizzato da uno dei massimi esponenti dell’architettura contemporanea: Carlo Scarpa.

La sua storia lo rende una figura amata e osannata da generazioni di progettisti, il suo legame con l’arte permea ogni opera superando quel pesante confine tra matematica ed emozione che caratterizza l’architetto classico, forse perchè era un autodidatta che non si laureò mai proprio come i suoi celebri colleghi che hanno fatto la storia della disciplina: Mies van der RoheLe Corbusier e Wright.

%name TOMBA BRION

Carlo Scarpa nasce a Venezia e dopo gli studi all’Accademia delle Belle Arti diventa direttore creativo della nota vetreria Venini, cura mostre e allestimenti che suscitano grande interesse che senza il suo innovativo tocco probabilmente non avrebbero ottenuto tanta visibilità. Collabora per diversi anni con la Biennale di Venezia. Indimenticabili tra i suoi progetti il negozio Olivetti di Venezia, la rivisitazione di un’alta della Gypsotheca, Palazzo Abatellis a Palermo solo per citarne alcuni.

La Tomba di Brion è l’ultimo lavoro realizzato su commissione nel 1969 per volere di Onorina Brion Tomasin, per onorare la memoria del defunto e amato congiunto Giuseppe Brion, che scopriamo essere il fondatore e proprietario dell’azienda Brionvega faro del design Made in Italy per l’industria degli apparecchi radiofonici e televisivi degli anni ’60 e ’70. Una scelta quasi predestinata che legherà per sempre i due dato che al momento del completamento nel 1978 Scarpa morì e fu sepolto proprio in quel luogo come richiesto nel suo testamento.

%name TOMBA BRION
%name TOMBA BRION

Il complesso a prima vista si mostra geometrico, labirintico, ricorda il passato ma anche quel futuro che ci faceva sognare “Stargate”, è strutturato a forma di “L ribaltata” ed è composto dai propilei, da un arcosolio, da una cappella e da un “padiglione della meditazione” posto su uno specchio d’acqua e da un’edicola che ospita le tombe dei parenti.

%name TOMBA BRION

In un gioco di pieni e vuoti, luci e ombre che si insinuano nei tagli della struttura e danno volume ai solidi, piccole scale infinite, gradini sospesi che ricordano le litografie di Escher in cui le regole della gravità sono annullate e le regole della terra diventano relative.

Si entra in silenzio, quasi in punta dei piedi, ogni suono ha un ritorno acustico che ricorda i monumenti del classicismo ma le superfici sono in cemento armato come un bunker con tagli netti ed è questo il contrasto che lo rende un luogo speciale da visitare ed emotivamente coinvolgente.

%name TOMBA BRION

Si passa dalla gravità del cimitero alla leggerezza meditativa data dagli specchi d’acqua abitati da carpe rossastre che guizzano tra le ninfee e spicchi di prato verde che allegeriscono la struttura imponente. È una “forma espressa che diventa poesia” come Scarpa stesso la definiva.

%name TOMBA BRION

Tutti gli elementi sono stati scelti con attenzione, dalle forme ai piani agli elementi simbolici, come la struttura a forma di arca aperta che si innesta nel terreno e i sarcofagi dei due coniugi inclinati l’uno verso l’altro come a simboleggiare l’unione amorosa. Anche la scelta del typo sulle bare rivela una visione avanguardista e spaziale del progetto.

%name TOMBA BRION
%name TOMBA BRION

In fondo si estende un lago di ninfee dal quale si erge una “scatola sospesa” sull’acqua, un elemento leggero e decorativo che genera una sensazione di magico misticismo e serenità.

%name TOMBA BRION

Accanto un corridoio in cemento riporta il riferimento simbolico del monumento funebre quasi come un logo, due cerchi che si intersecano, ancora una volta la rappresentazione ideale dell’amore che, con estrema semplicità, raggiunge il senso sublime dell’eterno e trascende la morte.

%name TOMBA BRION

La Tomba Brion è considerato il capolavoro maturo di Carlo Scarpa sintesi tra le varie esperienze del maestro, per osservare il trattamento del cemento armato a nudo con finalità grafiche-decorative, con inserti di tasselli e mosaici di vetri colorati di Murano, finiture in bronzo, sapientemente miscelate nell’atmosfera surreale e atemporale di questo progetto che affonda le radici nella filosofia Zen e nell’arte Giapponese.

L’accesso è libero seguite le indicazioni per il cimitero di San Vito ad Altivole e perdetevi in questo spazio inaspettato.

%name TOMBA BRION

Foto di Marco Greco